VAM psy

Il primo laboratorio sperimentale VAM si è svolto a Trieste, e più precisamente all’interno dell’ex ospedale psichiatrico, grazie all’appoggio dell’Azienda Sanitaria n°1 Triestina.

A condurre il laboratorio sono stati un regista cinematografico, un musicista e uno psichiatra.
Un gruppo eterogeneo di persone, tra cui registi, attori, produttori, fimmakers, fotografi, insegnanti, musicisti, è stato coinvolto in attività performative che vedono nella disabilità una risorsa creativa.

  


All’interno del gruppo infatti erano presenti persone non vedenti e che hanno a disposizione altri sensi rispetto alla normo-dotazione. Il contributo di queste persone è stato essenziale e prezioso: per un audioleso ciò che conta è la frontalità di una testimonianza in cui il labiale è visibile e decifrabile; per un non vedente è altrettanto importante la “messa a fuoco sonora” del soggetto da riprendere, la cui “giusta distanza” dipende dall’empatia che si crea tra la realtà ripresa e chi la riprende. Per una persona che si sposta in carrozzina, il punto di vista “ombelicale” diventa il centro di uno sguardo il cui fulcro è sull’intera persona.


Modulo 1 - Memoria sensoriale

Immagini visive, immagini acustiche, immagini corporee: recupero di alcuni ricordi legati alle percezioni sensoriali. In questa prima fase si è evidenziato come il ricordo sia legato fortemente alla percezione di una sensazione corporea connessa alla vista piuttosto che all’olfatto o al tatto.

 

 

Modulo 2 - Destrutturazione

Tale modulo viene declinato rispetto ai 5 sensi. Rinnovamento e potenziamento della percezione sensoriale attraverso la privazione/alterazione della stessa.

  

 

Modulo 3 - L’approccio e il linguaggio

Prendere visione dei mezzi che consentono di poter registrare audio e video di una data realtà. Primo approccio con i mezzi di ripresa affinché ognuno trovi una propria dimensione e la condivida con il suo gruppo.

  

 

Moduli 4 e 5 - L’azione agente

Queste due lezioni sono fondamentali per iniziare un percorso narrativo e poetico in cui i gruppi di lavoro o anche i singoli, dipende dai casi, iniziano un’ esplorazione che si basa sull’idea della scoperta e della sorpresa. In queste sessioni i gruppi sono invitati a organizzarsi per effettuare delle riprese libere, senza un tema prefissato e precostituito, ma in un tempo prestabilito.
In questi moduli si testa l’abilità di classificare frammenti di realtà che portano con sé una propria potenza comunicativa. Lo spettatore si sente parte di quello che osserva, la realtà diventa uno specchio dove riflettere ed essere riflessi.

 

Moduli 6 e 7 - Analisi

Questa è la parte più impegnativa di tutto il laboratorio perchè si basa sull’analisi e la riflessione su ciò che si è registrato ed è qui che è necessario operare delle scelte, capire quando nell’inquadratura la temperatura sale e quando scende, cogliere i segmenti significativi. Il riascolto e le annotazioni fanno parte di un momento molto importante e soddisfacente, perchè è a questo livello che si ottengono le più sorprendenti rivelazioni!

             

Da questo primo laboratorio è stato realizzato un documentario esplicativo del metodo VAM.