LE COMPETENZE DI BASE Assieme ai ragazzi richiedenti asilo ospiti dell’Italian Consortium of Solidarity - Agosto 2015

 

Questi VAM si sono caratterizzati per aver introdotto ai partecipanti del laboratorio elementi fondamentali che riguardano le Competenze di Base: il lavoro, il centro per l’impiego, i corsi di formazione e i tirocini, le tipologie contrattuali, il curriculum, la tessera sanitaria, il medico di base, il pronto soccorso, la casa, i trasporti, la documentazione necessaria per affrontare la commissione per l’ottenimento del permesso di soggiorno.

È chiaro che per queste abilità si prefigurava un linguaggio molto specifico e un Italiano molto tecnico. C'erano state segnalate delle persone competenti che potevano darci delle istruzioni essenziali riguardo alle Competenze di Base,


Abbiamo intervistato questi esperti e abbiamo utilizzato quello che ci hanno riferito sintetizzandolo in modo schematico. Una volta chiariti a noi stessi quali erano i passi per trasferire queste competenze, abbiamo cercato di portarle ai ragazzi attraverso l’attuazione del laboratorio multimediale e multisensoriale.

Non abbiamo semplicemente mostrato la riproduzione dei filmati, ma abbiamo costruito un’aula interattiva che potesse corrispondere a una necessità fondamentale: quella di consentire ai ragazzi stessi di esprimersi partendo da un loro assunto, da una personale esperienza. Da lì l’aggancio e lo sviluppo ai temi relativi alle Competenze di Base, è stato più percorribile ed efficace.

Abbiamo utilizzato il disegno e grandi cartelloni su cui scrivere le frasi essenziali. Per esempio per le competenze attinenti al lavoro, siamo partiti dal loro mestiere, da ciò che ognuno è in grado di fare.

Avevamo bisogno di conoscere in modo approfondito le loro abilità professionali. Chi ha disegnato il meccanico, chi ha disegnato l’imbianchino con i relativi strumenti del mestiere; in questo caso abbiamo potuto apprezzare anche il dettaglio perché, per esempio, il ragazzo che fa l'imbianchino, ci ha fatto capire che è in grado di fare anche lo stuccatore e le rifiniture. Ugualmente per il meccanico, quindi per il saldatore, per il cameriere, la commessa...

Dai disegni, così com'è nel nostro metodo, siamo passati alla possibilità di agganciarci alla lingua italiana.

Nel curriculum è stato loro richiesto di essere esaustivi nella descrizione del proprio mestiere (segnalazione che ci è pervenuta dal Centro per l’Impiego). Spiegare chiaramente una professione nel particolare significa avere o no l’opportunità di essere visibili per un’eventuale collocazione nel mondo del lavoro. Una specializzazione ben espressa facilita l’esistenza.

Se uno dichiara che è un tecnico elettronico generico dice poco, ma se specifica che è un tecnico riparatore di cellulari, cambia il mondo. E si sa che oggigiorno c'è bisogno di questo tipo di competenza professionale.

Abbiamo presentato lo schema generale per la realizzazione di un curriculum: nome, cognome, dati personali e dati professionali legati alle competenze, titolo di studio, le lingue conocsiute. Il curriculum è stato compilato a mano dai ragazzi e in seguito redatto in modo informatico.

Si è lavorato molto su aspetti in genere trascurati, come per esempio la foto che è un simulacro espressivo della propria immagine, del carattere.

Abbiamo sostituito foto “segnaletiche” con ritratti, lavorando sulla fisionomia, così che la propria persona diventi importante. Con questo approccio abbiamo trattato tutte le Competenze di base con i termini specifici per ogni argomento e abbiamo proposto una grammatica funzionale.

L’aspetto della “grammatica funzionale” del VAM non è una successione di regole ortografiche, ma un approccio che privilegia la fonologia, la morfologia, la sintassi e la semantica in relazione alle necessità reali del soggetto; l’urgenza di pronunciare concetti che stanno a cuore a chi li esprime.

Verbi e azioni contestualizzate e correlate alla realtà. In questo senso la drammatizzazione è molto utile, cioè rappresentare il dialogo in pubblico tra conduttore e allievo o tra allievo e allievo, anche di provenienza e lingua madre diversa, ma sempre parlando in italiano.

I ragazzi/e, erano chiamati a ripetere al gruppo: verbi, frasi, elementi specifici; a rappresentare agli altri le situazioni descritte.

“Quando mi presento al Centro per l'Impiego, che cosa devo dire?”

Mi presento all’ avvocato che mi aiuta a ricostruire il mio percorso, come posso narrare la mia storia documentandola in modo adeguato?
Mi presento all'ospedale, che cosa devo dire? Mi presento al medico di base, che cosa devo dire per essere chiaro?

Riassumendo:

competenze di base innervate nell’allargamento funzionale e contestuale della lingua italiana, negli aspetti del lessico, quindi delle parole, delle proposizioni, cioè delle frasi essenziali e dei verbi.

Il dispiegamento di forze è stato come al solito nutrito perché, lo abbiamo ormai capito, il VAM non essendo di principio una lezione frontale ma un laboratorio interattivo, ha bisogno di parecchi soggetti operanti per creare una presentazione adeguata.

Il minimo dell’organico è di 4 persone. Ciò significa: un operatore informatico e televisivo per produrre e gestire i video, un conduttore principale che coordina e dà l'input su quelli che sono gli argomenti da trattare, un collaboratore-animatore che scrive e disegna, stimola i ragazzi alla ripetizione e un altro operatore che filma quello che sta succedendo nel laboratorio. In meno di 4 persone nel VAM non si può essere, pena, lo stallo comunicativo.

Nel corso di queste tre settimane non siamo mai stati meno di 4 e siamo arrivati a 6 persone presenti in situazioni di maggiore complessità. Questi VAM si sono distribuiti nell'arco di tre settimane per un totale di 15 giorni, dal lunedì al venerdì 6/8 ore al giorno distribuite così: 3/4 ore di programmazione mattutina e realizzazione di interviste filmati e 3/4 ore di laboratorio pomeridiano con i ragazzi.

Un totale quindi di 90/120 ore ripartite tra 45/60 ore di programmazione e realizzazione dei filmati e 45/60 ore di laboratorio interattivo.

 

Hanno collaborato alla conduzione di questi VAM

Rodolfo Bisatti (regista-referente e responsabile del progetto - TS ), Maurizio Pasetti (sceneggiatore e insegnante - BS), Francesco Scarel (filmaker - TS), Laura Ziliotto (scenografa - TV), Erika Rossi (regista - TS), Jacopo Quadri (studente in discipline motorie e performer - PD), Raffaella Traniello (musicista, regista di film d’animazione, insegnante - PD), Linda Dorigo (fotografa – giornalista - Roma), Nadia Ticozzi (giornalista televisiva- Basilea), Flavia Serio (laureanda in psicopedagogia - NA).

Interviste

Daniela Gerin, Alessia Vetere, Caterina Bove, Maria Stropkovicova, Roberta Milocco e Giulio Zeriali.