Assieme al Liceo Artistico Statale “P. Candiani” di Busto Arsizio, indirizzi plastico/pittorico e multimediale

 


Il laboratorio VAM è stato condotto con un gruppo misto composto da 55 studenti frequentanti la Terza classe del Liceo Artistico avente gli indirizzi Plastico-Pittorico e Multimediale (fotografia e video).

I conduttori del laboratorio erano sei. L’articolazione dei tempi di lavoro si è stata modulata su 3 giorni per 5 ore al giorno. L’organizzazione delle attività specifiche ha previsto la composizione di piccoli gruppi coordinati dai conduttori e da momenti di esercizio e di feedback nel collettivo.


PRIMO GIORNO - Accoglienza

Presentazione e saluto dei singoli partecipanti al gruppo riunito in cerchio. Comunicazione dei conduttori sull’organizzazione dei lavori e le attività da svolgere nei laboratori.

 

I° INPUT > IL BRAIN FRAME

Il brain frame è un processo per riportare alla memoria il proprio vissuto profondo. Comunicazione da parte dei conduttori di una o più esperienze personali che hanno inciso in modo determinante sulle proprie scelte artistiche e professionali.
 Nella fase successiva ci si è organizzati in cinque gruppi per consentire agli studenti di ogni gruppo di concentrarsi per far affiorare il proprio BRAIN FRAME.

Tutti gli studenti hanno espresso in modo chiaro e articolato le proprie esperienze all’interno del gruppo.

 

II° INPUT > ULISSE E LE SIRENE

A questo punto è stato proposto un esercizio denominato ULISSE E LE SIRENE.
 Un soggetto seduto a occhi chiusi, circondato ai quattro punti cardinali da altrettanti soggetti, ascoltava i BRAIN FRAMES pronunciati simultaneamente.
 Ogni studente ha avuto la possibilità di essere ascoltatore (Ulisse) e narratore (Sirena).


Nei piccoli gruppi i partecipanti hanno riferito quali parole, frasi e stati d’animo ricordavano o avevano percepito nell’ascolto dei vari racconti.
Sulla base dell’analisi di questi “echi percettivi” si è giunti ad individuare dei MACRO-TEMI e dei MICRO-TEMI multisensoriali in connessione tra loro, cioè suggestioni e concetti comuni e condivisi all’interno del gruppo, non solo di natura visiva, ma anche sonora, tattile e olfattiva. 
Come ultima attività della giornata ogni gruppo ha riferito a tutti una breve sintesi del processo specifico di individuazione dei MACRO-TEMI che sono risultati i seguenti:

> PERDITA- RIGENERAZIONE

> RIGENERAZIONE – COMPETIZIONE

> TRANSIZIONE – CONSAPEVOLEZZA

> PERDITA – RELAZIONE

> ADDOMESTICAMENTO – SELVATICHEZZA


SECONDO GIORNO

Dopo un breve feedback sulle attività e gli esiti relativi al primo giorno, è stato proposto un esercizio per affinare, attraverso un’azione corporea, le proprie capacità di percezione multisensoriale.

 

III° INPUT > KARMA TUNNEL o TUNNEL DELLA VITA

Le persone, disposte l’una di fronte all’altra, hanno costituito un lungo tunnel che ogni soggetto doveva attraversare bendato. La consegna era che ciascun soggetto che formava il tunnel poteva liberamente decidere come accogliere il “passante” utilizzando la voce, creando ostacoli, favorendo il passaggio.


Ogni singolo studente ha avuto la possibilità di essere parte del tunnel e di attraversarlo. Durante l’esecuzione dell’esercizio si è assistito a una multiforme e complessa varietà di stimoli, comportamenti e reazioni da parte degli studenti.
 Nella discussione successiva all’esercizio è stata sottolineata dai partecipanti l’importanza dell’aspetto relazionale durante lo svolgimento dell’esercizio, poiché ciò che si è trasmesso a chi attraversava il tunnel ha avuto una reciprocità nel momento in cui, a propria volta, si era protagonisti del passaggio (Karma = Azione).

A questo punto i vari gruppi sono usciti accompagnati dai propri conduttori per intraprendere un’esplorazione dello spazio esterno che tenesse conto di tutti gli stimoli multisensoriali, concettuali, emotivi che i soggetti avevano sperimentato durante gli esercizi e che avesse connessioni con il MACRO-TEMA individuato dal gruppo.

 

IV° INPUT > ESPLORAZIONE (OUTSIGHT)

L’attività consisteva quindi nel rilevare ciò che nell’ambiente, esplorato e ascoltato con attenzione e pazienza, poteva “risuonare” nei partecipanti. Si trattava cioè di cogliere, attraverso la propria sensibilità, ciò che l’ambiente poteva restituire di poetico.
 Ogni studente ha registrato la realtà attraverso i propri specifici strumenti, vale a dire quelli più consoni alle proprie attitudini e capacità espressive: fotografie, video, registrazioni audio, disegni, dipinti, teatro ed espressione corporea, scrittura.
Nell’ultima parte dell’incontro si è provveduto ad ordinare ed acquisire i materiali prodotti.


TERZO GIORNO

I conduttori hanno provveduto ad organizzare i materiali prodotti dal proprio gruppo e a sottoporli alla visione e alla discussione collettiva, ripercorrendo i passaggi concettuali e metodologici emersi durante gli incontri.
 Ogni gruppo è riuscito a realizzare un lavoro vero e proprio, rispondente ai criteri che si era dato, all’uso creativo dei propri mezzi espressivi e inerente ai MACRO-TEMI individuati.
È da sottolineare l’originalità e la diversità di ogni singolo lavoro prodotto che denota un proprio chiaro e caratteristico segno distintivo:

> PERDITA - RIGENERAZIONE:

questo gruppo ha evidenziato nel proprio lavoro, soprattutto di carattere fotografico, una capacità di cogliere nel dettaglio le “risonanze” ambientali di spessore poetico, profonde, personali e più intime inerenti il proprio MACRO-TEMA.

> RIGENERAZIONE – COMPETIZIONE:

questo gruppo di lavoro ha realizzato una efficace riflessione meta-cognitiva sul processo di elaborazione “multimediale” del proprio MACRO-TEMA durante le attività svolte nei tre giorni.


> TRANSIZIONE – CONSAPEVOLEZZA:

questo gruppo ha costruito, attraverso l’uso del corpo e della voce, una performance collettiva di notevole impatto emotivo, creando un acting teatrale multisensoriale.


> PERDITA – RELAZIONE:

questo gruppo ha mostrato una forte propensione alla sperimentazione dei mezzi e dei linguaggi espressivi, realizzando un lavoro di elevato livello concettuale ed estetico, anche grazie all’uso di tecniche specifiche (stop-motion, body painting).

> ADDOMESTICAMENTO – SELVATICHEZZA:

questo gruppo ha mostrato i materiali video nella loro integralità, cioè seguendo il flusso continuo delle riprese effettuate.

 

Da questa impegnativa visione sono scaturite interessanti osservazioni e analisi sul metodo VAM e sulla necessità di costruire un rinnovato rapporto Uomo/Ambiente centrato su una forte consapevolezza dell’artista come medium, autentico e originale, fra Realtà, Arte e Verità.