Assieme a ragazzi richiedenti asilo ospiti dell’Italian Consortium of Solidarity - Ottobre 2016

 

Il laboratorio è stato il primo VAM alfa propedeutico al corso HACCP, la certificazione necessaria per poter lavorare nella ristorazione in Italia. Abbiamo pianificato le lezioni basandoci sul materiale che ci è stato fornito da Sara Leonardi, laureata in Biologia ed esaminatrice finale.

 

Il primo giorno è stato dedicato alla consueta elaborazione dei disegni:

l'attività ci è servita per introdurre il tema, per capire il livello di italiano della classe, in particolare le conoscenze lessicali relative alla ristorazione, per conoscere i desideri lavorativi degli studenti e dirigere così al meglio la loro motivazione.

Buona parte dei disegni aveva come oggetto la pizza o il lavoro in pizzeria – tuttavia durante la settimana, nei minuti di pausa, ci è stato spesso chiesto consiglio su una eventuale attività da iniziare in Italia.

 

Il livello di italiano era invece eterogeneo: questo fattore rendeva il laboratorio più “intrigante” da organizzare, perché bisognava adattarlo ai vari ritmi di comprensione. È stato necessario fare attenzione a chi era più lento a interiorizzare i concetti: infatti gli studenti erano confrontati non a singole parole, azioni o situazioni, ma a nozioni di biologia come ad esempio lo “Sviluppo o moltiplicazione dei batteri”.


D'altro lato chi comprendeva più facilmente poteva aiutare gli studenti in difficoltà: una scena assai gratificante è stato l'intervento in pashtu di uno dei partecipanti che, servendosi delle immagini proiettate, ha spiegato ai suoi colleghi il passaggio critico citato.

 

 
 

Dal canto nostro ci siamo impegnati per rendere il laboratorio accessibile a tutti, semplificando i concetti con scene a volte parossistiche, ma chiare e divertenti. È nato così un personaggio, tipo commedia dell'arte, protagonista sia di alcune sequenze video ma anche di una serie di animazioni bidimensionali.

Ogni volta che gli studenti riscontravano qualche difficoltà nel comprendere alcuni passaggi, abbiamo concentrato e deviato l'attenzione su quell'aspetto della lingua italiana che impediva l'apprendimento: ad esempio nel momento in cui si è parlato del parassita Anisakis, è stato utile soffermarsi sul lessico, utilizzare materiale del nostro repertorio, e far percepire la differenza tra pesce “crudo” e pesce “cotto”; o la differenza di sfumatura tra “cucinare” e “cuocere”.

 

 
 

Tra una giornata e l'altra abbiamo quindi lavorato per rendere i nostri interventi migliori e le immagini ancora più leggibili.

Ad esempio dopo che gli astanti avevano finalmente chiaro il concetto di “Sviluppo dei batteri” - grazie anche alla ripresa accelerata di un campo di coltura di batteri - ci veniva chiesta la ragione del termine “moltiplicazione” per esprimere il medesimo concetto: allora, servendoci dei trucchi cinematografici degli albori, abbiamo mostrato la moltiplicazione di uno di noi, stile L'homme Orchestre di Georges Méliès.

  

Le ultime due “lezioni” sono state dedicate al consolidamento e ad un riepilogo dei concetti salienti: il giovedì abbiamo iniziato una serie di quiz, continuato il giorno successivo dopo un riassunto generale.

Ecco lo schema che è nato: 1. L'HACCP e le categorie alle quali si applica (Ambienti, Personale, Attrezzature, Alimenti), 2. I Contaminanti (Fisici, Chimici, Biologici), 3. Lo sviluppo dei batteri e i fattori determinanti (Umidità, Tempo, Temperatura), 4. I tipi di Batteri e i Parassiti, 5. Le contaminazioni, 6. Modi di conservazione degli alimenti.

Con grande piacere i concetti e i termini che i primi giorni apparivano come fumo dissolto nell'aria sono diventati parole concrete per buona parte dei partecipanti.

Alcuni hanno sicuramente bisogno di un approfondimento per la scarsa conoscenza della lingua italiana: tuttavia la comprensione e la partecipazione alle attività è stata generalizzata a tutta la classe.

 

I partecipanti della seconda settimana sembravano più preparati alla questione: alcuni disegni raffiguravano con precisione gli ambienti e gli utensili del mestiere.

Il livello di italiano era sempre eterogeneo, alcuni studenti raggiungevano un livello intermedio, inoltre molti di essi parlavano bene l'inglese e conoscevano già la terminologia della ristorazione in questa lingua.

Interessante è stata anche la presenza di donne. Il laboratorio si è articolato ugualmente passando da un primo stadio nebuloso di avvicinamento ai contenuti, fino ad una buona assimilazione degli aspetti principali.

 

Questo secondo VAM HACCP è stato strutturato attraverso delle messe in scena che spronavano i partecipanti a mettere in pratica le regole di comportamento o mimare le cause di contaminazione degli alimenti.

I “drammi” sono stati ripresi e mostrati in tempo reale con grande soddisfazione di tutti, conduttori e studenti. Le scene nate sono state dei momenti di distensione e di comunione di fronte ad un argomento e a delle norme per certi versi evidenti, ma di non immediata comprensione per chi ancora non padroneggia bene la lingua italiana.

Le immagini, stimolate da situazioni a volte grottesche tipo il cameriere ammalato che serve l'insalata condita allo starnuto o la minestra al braccialetto d'oro, o ancora pranzo con insetticida, sono state utili per chiarire e riposarsi da alcuni passaggi ostici del regolamento.

 

Gli studenti che all'inizio a malapena capivano l'argomento, l'ultimo giorno si sono lanciati a costruire prime semplici frasi in italiano per ricapitolare quanto appreso. Durante questo laboratorio abbiamo speso più attenzione anche alla fonetica.

La lettura dei termini specifici da parte dei partecipanti non sempre porta alla loro comprensione: questi spesso avevano bisogno di ascoltare la giusta pronuncia del termine prima di collegarla all'appropriato significato.

Anche questa seconda settimana ci ha lasciati molto soddisfatti: il laboratorio si perfezionava di volta in volta rendendo la classe sempre più contenta.

Le difficoltà degli studenti, i molteplici livelli di comprensione, la necessità di dover rendere partecipi tutti i presenti, le complessità fonetiche dei termini in questione (v. sterilizzazione, stafilococco aureo, contaminante microbiologico, insetticida, …) sono diventati nuovi input che ci hanno spronato ad agire differentemente, scavando nel nostro background e nelle capacità di ciascuno per trovare la via più adatta alla acquisizione:

il VAM ha la forza di nutrirsi degli ostacoli e delle diversità per arricchire di volta in volta il linguaggio e renderlo uno strumento volto alla comprensione collettiva.

  

Conduttori

Maurizio Pasetti, Rodolfo Bisatti, Francesco Scarel, Luigi Brandi, Carlo Andreasi. Documentazione: Francisco Fagan.